VIVRAI UNA FAVOLA - themusicalex.it

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Storia: Alessandro Piscitelli
Musica: Simone Gullì
Parole: Elisabetta Gullì
Registrazione: Studi NP
Studi NP: Domenico Gullì
VIVRAI UNA FAVOLA
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Un ringraziamento particolare va fatto alle persone che hanno contribuito a far accadere gli eventi, che involontariamente hanno modificato la storia della  mia vita.
Alla mia famiglia che mi è sempre stata vicina nei momenti belli ma ancor di più in quelli brutti. Infine,non meno importanti perchè messi per ultimi, lei...la mia adorata Silvia per quello che è ,e per tutto l'amore immenso che ogni giorno  mi da...le piccole Greta e Amaranta che hanno acceso la nostra vita in maniera esplosiva...poi ringrazio Dio e quelle persone, entità, spiriti,angeli ecc che regolano il percorso del nostro cammino di vita concedendo e a volte togliendo, con dei chiari  segnali spesso a noi indifferenti, a fronte di raggiungere un fine...tutto da scoprire...diverso per ognuno.
VIVRAI UNA FAVOLA

Non è una novità,si sa, la vita è alti e bassi
Non hanno avuto mai una direzione i miei passi
Poche volte nei miei giorni ho avuto la certezza ma
La felicità non ha né ordine o frequenza, mai
Nessuna voglia né di uscire né di parlare
Niente stimoli,con me solamente un cane
Che a casa mi aspettava e mi teneva compagnia
Prima che lei da un giorno all’altro lo portasse via
Rit.1
E pensare che credevo che per me fosse finita
Non avevo idea che li iniziasse la mia vita
Ed ecco entrare una luce forte nella stanza
Quel volto,quei capelli d’oro sanno di speranza
Una guerra da combattere senza le forze
Mille spese,l’auto andata in pezzi ben due volte
E pensare vado avanti e non so neanche il perché
All’improvviso l’ombra,il buio su di me
Rit.2
Niente accade mai per caso ed è per questo che son qui
Con me vivrai una favola se mi dirai di si
L’amore,ora lo so,ha un viso,un cuore e un nome
Di tutti i miei problemi eri tu la soluzione
Messaggi,lettere,sguardi e finalmente un sì
È incredibile che mi senta così
Apro gli occhi al mattino e ti vedo accanto a me
Pensare che tra poco ci sveglieremo in tre
Rit.1
E pensare che credevo che per me fosse finita
Non avevo idea che li iniziasse la mia vita
Ed ecco entrare una luce forte nella stanza
Quel volto,quei capelli d’oro sanno di speranza
Rit.2 Niente accade mai per caso ed è per questo che son qui
Con me vivrai una favola se mi dirai di si
L’amore,ora lo so,ha un viso,un cuore e un nome
Di tutti i miei problemi eri tu la soluzione
Come nasce  "VIVRAI UNA FAVOLA"
La storia...
In un anno ci sono 365 giorni...
Beh, non si può pretendere o essere certi che ogni giorno sarà felice, la vita è fatta di alti e bassi…peccato che i "maestri" del destino non abbiano specificato in che ordine e in quale frequenza, ci hanno lasciato con il beneficio del dubbio.
Partiamo dall'inizio....
Gennaio 2007…tutto parte da qui. Una convivenza che è quasi al limite dopo tre anni e mezzo dei sette di fidanzamento.
Si arriva al punto che cio che si è costruito insieme deve essere interrotto ed ognuno va per la propria strada.
Ecco i problemi che arrivano...che, se vogliamo dirla tutta e tirare in ballo donna fortuna, niente bambini ma un cane…per me come un figlio che mi viene portato via rompendomi anche l'ultimo punto di equilibrio della mia esistenza.
In quel momento ho perso ogni motivazione ed ho perso me stesso.
Tutto comincia ad andare storto…qualsiasi cosa…ogni giorno lo vivo senza sapere nemmeno come.
Sto  male e non ho voglia di uscire, di lavorare nè di vedere nessuno.
La odio questa vita che mi obbliga a fare una guerra dentro di me che non mi aspettavo, una guerra per la quale non ho nemmeno la forze per combatterla.
E' sempre peggio, faccio tre lavori per pagare le bollette e le spese di casa, ho distrutto la macchina 2 volte…mi sono venuti addosso, non ne potevo niente ma sentivo che comunque la colpa era mia...stavo sbagliando tutto...forse questi sono dei segnali che non riesco a decifrare...
Mi sento vuoto, non ho nessuna motivazione per vivere questa vita che continua a darmi solo dolori, non servo a niente...ma tiro avanti come un treno nella mia direzione.
Un giorno mia sorella mi dice...forse ci vuole qualcosa di molto forte che stravolga la vita per uscire da questo tunnel...io li non avevo capito niente ma quello era un altro segnale molto chiaro che non ho saputo decifrare...mi aspettava un Big Bang...
E' così che dicono si sia formata la vita sulla terra, da una forte esplosione chiamata Big Bang.
Siamo a Settembre…la mia vita, se così vogliamo continuare a definirla, è un inferno…non so più che fare ed ho voglia di svagarmi un pò...il peggio deve arrivare…non ho mai avuto così paura…paura di una entità che detiene il controllo una forza che non riesco a definire da dove provenga ma ormai mi ha fatto suo.
E’ domenica 23 Settembre…prendo la moto,quella di mio cugino perchè la mia l'ho svenduta per ricavarne qualche soldo per pagare bollette arretrate, e mi incammino sulla statale per raggiungere gli amici anche loro in moto già al mare…chi se ne frega…oggi ho voglia di ricominciare!
Tutto prosegue alla grande,dovrei passare a trovare un amica ma mi avvisa all'ultimo che ha un sacco di impegni quindi niente tiro dritto.
La temperatura è perfetta...una splendida giornata di sole e la strada è tutta libera.
Ma arrivato ad oltre la metà della strada percorsa all’improvviso si è fatto il buio,ho sentito un boato…l’oscurità delle tenebre...non capisco che cosa stia succedendo ma poi inconsciamente capisco quasi tutto..."Signore Dio hai stoppato questa folle corsa che è la mia vita"
Ed ecco la morte sopraggiunge…
I miei occhi si aprono e vedo la luce, è forte…vedo il cielo…è meraviglioso…è tutto blù, un blu intenso neppure una nuvola.
Cavolo eccolo il paradiso!
Ma aspetta un momento...no...non sono morto...vedo della gente…è il 118...mi chiedono come sto, se sono coscente…mi dicono che sono stato travolto da una macchina…in quel momento sono andato in panico, il mio primo pensiero è stato che forse avrei preferito essere morto…ci mancava anche questo…non ne potevo più…ero saturo…questa folle corsa nelle sventure non è finita...bastaaaa.
Ospedale di Mondovì...toccato il fondo del dolore e nel pieno buio sento qualcosa che cambia nell'aria...quasi della brezza...ed entra un bagliore di luce fortissima nella stanza…mi bruciano gli occhi…il mio cuore batte fortissimo, il mio gelido corpo dopo tempo si sta scaldando…questo scenario grigio si dipinge di colori dalle sfumature più bizzarre...e mi accorgo davanti me che c'è qualcosa...o qualcuno...ecco cerco di mettere a fuoco l'immagine e lentamente prende forma il suo contorno...vedo materializzare il suo volto…il ritratto dell’amore…ciò che vorrei avere e che desidero ogni giorno.
Ha i riccioli d’oro e d’argento…è una  fatina!
Magicamente il mio male sparisce come se l'avesse spento da un bottone...
In quel momento non ho più capito cosa fosse reale e cosa proiezione della mia mente solo mentre la vedo uscire dalla stanza inseguendola con lo sguardo capisco che era semplicemente una donna, l'infermiera di turno...ma come posso spiegare...tutti i miei motori interni si erano riaccesi e giravano al massimo...come una ferrari in formula uno in fase di partenza...
Insomma nei giorni che seguirono tentai in tutti i modi di fare qualcosa per farmi notare...non ero certo nella situazione e condizione adatta per fare del corteggiamento ad una donna...nel letto di ospedale, cucito in faccia e pieno di lividi???direi di no...chi mi ha visto può confermare!
Cercavo di trovare un modo che la colpisse non per quello che vedeva ma per come realmente ero e sono sempre stato, non potevo mettermi nei panni di un macho perchè non lo ero quindi essere me stesso era l'unica arma in mio possesso.
Al che decido di scriverle una lettera...decisione dura...perchè io mi conosco...se devo dirti in faccia delle cose te le dico ma se devo scrivertene,ti scrivere sicuramente anche quelle di cui non ne ho il coraggio.
Trascorro la nottata scrivendo questa lettera...cercando di non fare un poema, di non essere banale, di presentarmi come prima cosa ma di arrivare dritti al cuore.
Inizia uno scambio di lettere, la prima sotto la tazza della colazione...una sua risposta, anche lei si presenta il suo nome è Silvia.
Questo cambierà il nostro modo di guardarci, di salutarci...qualcosa già ci legava ed io lo sentivo...lo scambio di lettere prende piede ma in una di queste sorge in evidenza che il suo cuore è già impegnato...purtroppo...ma ancora qualcosa mi spingeva ad andare avanti…a me piaceva da morire e la mia anima con la sua avevano raggiunto il 100% di compatibilità...questo mi spingeva a non farmela scappare e così le feci una promessa..."Io ti prometto una favola se starai con me" . Dentro questa favola erano racchiuse una miriade di cose proiettate nel corso della vita...
Purtroppo il mio soggiorno ospedaliero, dove avrei potuto vederla tutti i giorni terminava...dovevo fare qualche settimana in un altro ospedare per poter nuovamente camminare e intanto mia mamma,che mi è stata tutti i giorni accanto, da spettatrice mi diceva di non preoccuparmi perchè se la cosa era destino che dovesse andare prima o poi andava.
Giunto il triste giorno del trasferimento e non avendo ancora concluso nulla che mi avesse garantito di vederla,al mattino presto poco prima di andar via, facciamo colazione insieme e non solo ero in ritardo e per altro ricercato per salire sull'ambulanza ma vengo servito di un "NO". Insomma la mia principessa ha meditato sulla scelta da fare ed aveva scelto quello che non avrei mai voluto sentire...di non rivedersi più.
Mi accorsi che nei suoi occhi mancava qualcosa...e le chiesi se era sicura della scelta fatta e se la rendeva felice ciò che aveva...la risposta fu no e questo "no" era inscatolato dentro un sorriso tirato a forza.
Beh a questo punto non mi restava altro da fare che andarmene...anche perchè ormai avevano telefonato anche al bar per cercarmi...quindi rientriamo in ospedale...ci salutiamo e le dico ancora..."tu sai dove sono...se non sei sicura e non sei felice...pensa alla favola..." Quindi parto per l'ospedale di Ceva...in ambulanza all'infermiera che mi accompagnava (Valeria) le dissi..."non la rivedrò più" e lei mi rispose come se sapesse già qualcosa..."ma si che la rivedrai"...mi attendeva un buon mese di riabilitazione...li da solo,lontano da tutto e da tutti, il mio unico pensiero però era lei...ormai la mia Silvia.
Una mattina sei arrivata e mi hai detto…'Ho ripensato ed ho deciso..."Voglio la favola” e voglio te!'
LUGLIO 2008---Oggi aspettiamo un bambino…non sappiamo ancora se maschio o femmina…ma è bellissimo nell’attesa ricordare quei  momenti…i primi sguardi, messaggini, lettere.
A quando entravi nella mia stanza ed arrossivi e cercavi una scusa per entrarci pur di vedermi...pensare che non volevi nemmeno entrare.
Forse già mi amavi ed io ti amavo ma non lo sapevo…ogni cosa a suo tempo dico sempre…

Ogni anno dal 2007 festeggio un secondo compleanno, il 23 Settembre…si di questa vita nuova…ora ho capito la possibilità che mi è stata donata…sono morto e nato nuovamente in quell’incidente per trovare te ed essere felici insieme…tutti e cinque. Si, perchè nel frattempo, esattamente il 2 Aprile 2009 e il 16 Settembre 2010, dal frutto di questo amore, sono nate Greta e Amaranta...le nostre figlie. E il 14 Agosto 2017 è arrivato anche lui Joseph Thomas a completare un cerchio perfetto.
Grazie amore mio…grazie Dio.
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